martedì 20 marzo 2012

Da Madrid all'Aquila: il Tar accoglie il trasferimento di uno studente di Odontoiatria

Nuova vittoria di Costruiamo il domani nella battaglia per l'abolizione del "numero chiuso". Uno studente italiano di Odontoiatria iscritto all'Uem di Madrid ha ottenuto il trasferimento in Italia, presso l'Università dell'Aquila, grazie a un'ordinanza del Tar Abruzzo.

Il ricorso - redatto dagli esperti di Costruiamo il domani - evidenziava l'illegittimità del bando per il trasferimento di studenti ad anni successivi al primo: l'Università abruzzese metteva in palio parecchi posti ma inspiegabilmente stabiliva che sarebbero stati assegnati esclusivamente agli studenti extracomunitari, col risultato che la maggior parte di questi posti restavano inassegnati per mancanza di richieste. Una decisione in contrasto con le più recenti sentenze del giudice amministrativo, secondo le quali i posti destinati ai corsi a "numero chiuso" devono essere saturati completamente.

Costruiamo il domani ha immediatamente impugnato il bando deducendo l'illogicità della norma e la violazione della legge sul "numero chiuso" (che prevede il test di accesso solo per l'iscrizione al primo anno, non per gli anni successivi). Il ricorrente ha quindi presentato la domanda di trasferimento e ha impugnato anche il provvedimento, emesso alcune settimane dopo, in cui l'Università negava l'iscrizione.

I giudici hanno però accolto le richieste del ricorrente. Lo studente iscritto in una università europea ha il diritto di ottenere il trasferimento in Italia perchè "il trasferimento e la conseguente iscrizione ad anni successivi al primo non presuppone il superamento del test di ammissione e ciò tanto più se il posto rivendicato è rimasto vacante" (Tar Abruzzo, Aquila, I, ordinanza sospensiva n. 1/2012).

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Aggiornamento del 3 agosto 2012.

Chi è interessato all'argomento può consultare anche questo link, relativo a una nostra iniziativa analoga che scadrà il 10 agosto 2012.

http://costruiamoildomani.blogspot.it/2012/08/ricorso-per-il-trasferimento-in-italia.html

domenica 18 marzo 2012

Numero chiuso, a breve la sentenza della Corte europea

La battaglia di Costruiamo il domani contro il “numero chiuso” si avvia alla conclusione. La partita si gioca davanti la Corte europea dei diritti dell'uomo, a Strasburgo (ecco un articolo che parla di noi, apparso il 12 luglio 2011 sui giornali del gruppo "Quotidiano nazionale", gli unici che, insieme al sito web "blitz quotidiano", si sono occupati della vicenda...). Il Governo italiano ha replicato al ricorso del comitato che, a sua volta, ha risposto con una breve memoria. Adesso, dopo questo breve "scambio epistolare", il fascicolo passa ai giudici della seconda sezione. La legge italiana sul “numero chiuso” viola la Cedu? Lo scopriremo quando i giudici depositateranno la sentenza. Fra pochi mesi.

I ricorrenti hanno chiesto il risarcimento dei danni e l'iscrizione in sovrannumero ai corsi di Medicina e Odontoiatria.

Il "numero chiuso" italiano non si basa su motivazioni organizzative (garantire la qualità dei laureati) ma su motivazioni occupazionali di sapore corporativo (limitare il numero dei futuri laureati garantendo una rendita di posizione a chi già possiede quel titolo). La legge n. 264/99 impedisce alle università statali e private che hanno le infrastrutture di innalzare a piacimento il numero dei posti. Tutto ciò rappresenta - ad avviso di Costruiamo il domani - una violazione del diritto all'istruzione garantito dalla Cedu e delle norme comunitarie in materia di concorrenza.

(aggiornato alle 19.01 del 19 marzo 2012)